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La Nicchia

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La Nicchia

Archivi Mensili: agosto 2012

Alice nel paese delle vaporità – Francesco Dimitri

24 venerdì Ago 2012

Posted by cieloamaranto in Recensioni steampunk

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Tag

alice, carroll, dimitri, fantasy, steampunk

Ho scelto di cominciare la mia personale avventura su questo blog con un libro, che forse non ha bisogno di ulteriori recensioni. Molti blog e siti si sono già occupati di Alice nel Paese delle Vaporità e ho letto sia recensioni positive che negative.
Ma anche se è un libro piuttosto noto, volevo trovargli un posto nella Nicchia perché secondo me è stato un esperimento coraggioso: i libri steampunk di autori italiani sono davvero pochi.
Quindi, un plauso a Dimitri per la scelta del genere.
Un secondo plauso va al “packaging”: una copertina strepitosa con un’illustrazione suggestiva e un lettering accattivante.
Ho cominciato a leggere con una certa aspettativa, date queste premesse.
Nonostante la mia avversione all’idea che fosse l’ennesima reinterpretazione del romanzo di Carroll, l’inizio è abbastanza accattivante: un’antropologa con un carattere decisamente difficile decide di affrontare le terre sconosciute che circondano Londra, inquinate dalla Vaporità creata dalle macchine utilizzate nella grande città. La Vaporità causa sinestesia e allucinazioni per cui, all’inizio, Alice usa una “zavorra” per continuare a mantenere una prospettiva razionale del mondo.
Man mano che Alice si addentra nella Steamland, incontra personaggi più o meno ispirati a quelli di Carroll e vive avventure che diventano sempre più confuse man mano che il romanzo prosegue. Alcune di queste vicende a mio avviso sono esagerate e non particolarmente realistiche (l’assalto alla città soprattutto) ma sono una sostenitrice del fantastico perché, nel rispetto dell’intelligenza del lettore, l’autore può dettare alcune regole e l’espediente delle percezioni distorte aiuta a rendere credibili cose che potrebbero passare per semplici ingenuità narrative.
Il finale è abbastanza prevedibile, ma nella confusione è chiarissimo e tutto sommato interessante.
Anche lo stile diventa sempre più confuso, a volte troppo, ma io l’ho trovato piacevole ed adatto al tipo di storia narrata.
Una cosa che ho apprezzato è il non voler trattenere la violenza di certe scene, che a volte, forse, possono sembrare addirittura eccessive, ma preferisco questo tipo di narrazione alle spade che non si insanguinano mai e ai personaggi che, per strane ragioni, non hanno mai esperienze sessuali.

I personaggi sono Alice. Alice è IL personaggio, l’unica che viene realmente approfondita e sviscerata. La cosa ha un senso, perché tutti gli altri, anche quelli che sembrano più saggi di lei e le spiegano (in modo forse troppo accademico e paternalistico) le teorie filosofiche e psicologiche su cui si regge la Steamland, sono un frutto delle di lei percezioni. A volte sembra che queste creature siano appena pennellate su uno sfondo di vapore, cosa che mi ha innervosita, lo ammetto, perché apprezzo sempre la caratterizzazione dei personaggi e in questo senso il romanzo può sembrare carente. Ma a mente fredda, non lo è.
L’ambientazione è la cosa che più mi è piaciuta, sono rimasta intrigata dalla Steamland, dalla Vaporità, da Carne, Incanto e Sogno. Poteva forse esser sviluppata in modo più organico, ma l’ho davvero apprezzata e secondo me aveva delle possibilità che non sono state esplorate appieno.
Due parole, infine, sulla scelta di ispirarsi a Carroll. Non so se è stata una questione di marketing, per infilare il romanzo in un filone e incuriosire il lettore, fatto sta che secondo me, anche senza i riferimenti ai più noti romanzi inglesi, questo romanzo non sarebbe cambiato granché. Chesy ha ben poco del celeberrimo gatto, per dirne una. Poteva avere un altro nome e nessuno si sarebbe accorto del parallelismo.
La scelta coraggiosa del genere dunque è compensata da quella del parallelismo, che sembra quasi una rete di sicurezza, per non far passare in sordina un’opera che rischiava di spaventare il lettore. E considerato che di viaggi in terre allucinatorie la letteratura è piena, non c’era bisogno di scomodare Alice nel Paese delle Meraviglie per scrivere questo romanzo.

Insomma, io consiglio la lettura di Alice nel Paese delle Vaporità. E’ avvincente, ben scritto, con un’ambientazione particolare e onirica che, giunti alla fine, fa rimpiangere il mondo appena lasciato.

Titolo e autore: Alice nel paese delle vaporità, Francesco Dimitri
Editore e anno: Salani, 2010
ISBN: 9788862562423

Qualche parola sul mistero dei prezzi…

17 venerdì Ago 2012

Posted by Sith in Articoli

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Tag

case editrici, esordienti, mercato libri, nuovi autori, Prezzi libri

Spesso sento la gente commentare il prezzo dei libri. “Uno scrittore emergente non può costare così caro!” li sento esclamare. Questo mi fa intuire che il pubblico sia sostanzialmente ignorante del perché un libro costi 20 e un altro 15 a parità di pagine. Vorrei aiutare i lettori a comprendere come mai esiste questa discrepanza e a far loro comprendere che necessariamente il libro di un esordiente debba costare di più.
La motivazione principale di un prezzo di copertina è in genere la tiratura. Più copie vengono stampate, minore è il costo per l’editore. Chiaramente editori piccoli non possono permettersi di stampare centomila copie di un libro di un nuovo autore, di solito molte partono da mille. Questo già fa aumentare notevolmente il prezzo del libro al consumatore. Oltretutto non si pensi che la percentuale di royalties su ogni copia venduta all’autore influisca sul prezzo. Non dipende dall’avidità dello scrittore (che se gli va bene prende il 5% sul prezzo di copertina), ma dai molti costi che la pubblicazione e la distribuzione di un libro richiedono.
Spero di aver fatto un minimo di chiarezza sulla questione, tra l’altro marginale per chi ama i libri.
Certo, spendere quindici euro per un libro di misere cento pagine quando a pari prezzo si puó scegliere un volume da mille, a volte puó scoraggiare il bibliofilo. Ma alla fine, ci sono libri economici orribili e libri un po’ più costosi bellissimi. Come ci sono libri di autori sconosciuti incredibili e libri di autori famosi bruttini. Se piace il tipo di storia che il libro contiene, forse si puó rinunciare a una birra e acquistarlo comunque.
Io faccio sempre così! Cosa vogliamo che siano quattro euro di differenza se l’oggetto che compriamo può regalarci ore di appassionanti letture? Il libro è prezioso di per sé per i suoi contenuti, il prezzo è una considerazione relativa. Leggere andando al risparmio non è una cattiva idea, ma se vogliamo darla una possibilità a questi autori emergenti, i loro libri li dobbiamo comprare anche se il prezzo è maggiore. Ovvio che magari qualche amara considerazione su un rapporto prezzo/numero di pagine puó scappare, ma non ci lasciamo scoraggiare.
Una bella storia è una bella storia.
Altrimenti non usciremo mai dalla spirale dei grandi editori che vendono spazzando via i piccoli e medi grazie a tirature astronomiche che permettono loro di tenere i prezzi bassi.

La bambina con il basco azzurro – Daniele Nicastro

14 martedì Ago 2012

Posted by pavonediurno in Recensioni fantastico, Recensioni libri per ragazzi

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Tag

bene e male, fantastico, italiano, metafore, mondi alternativi

“Guardò da un’altra parte: era una questione di principio.
Sapete che cos’è un principio?
E’ doloroso per me raccontarvelo, ma i principi sono una di quelle cose di cui non abbiamo veramente bisogno, eppure ci fanno sentire grandi e migliori degli altri. Purtroppo, spesso i principi ci fanno anche restare molto soli.” (pag. 11)

Una bambina, un coniglio, un passero ed un gatto si ritrovano a vivere un’avventura alla ricerca del proprio posto nel mondo fuggendo attraverso gli specchi, entrando nella Montagna delle Possibilità, osservando gli eventi attraverso un pozzo magico per sconfiggere un nemico pressante e crudele, Buio.
La vicenda comincia con la sfortunata presentazione di un libro ed è curioso perché ho acquistato questo romanzo proprio dopo una presentazione del mio.
“La bambina con il basco azzurro” sorprende soprattutto per il suo linguaggio: c’è qualcosa che ricorda le vecchie fiabe ed i romanzi d’altri tempi in cui l’autore non solo racconta una storia, ma accompagna il lettore attraverso di essa.
La storia ha per protagonista una bambina e anche il lettore si sente tale nel momento in cui, con amorevole tenerezza, l’autore spiega il significato delle parole, interviene raccontando brevi episodi della propria vita personale oppure, semplicemente, facendo una chiosa agli eventi; proprio come ho visto fare in altri romanzi fantastici come quelli di Lemony Snicket o Holly Black.
E’ inconsueto trovare, anche in Italia, uno stile come questo ed è, soprattutto, inconsueto trovare un romanzo che tratti un tema delicato e misterioso – quale è quello della nascita e della morte – attraverso immagini e parole colme di toni fiabeschi ed evocativi.
Sebbene ogni lettore possa trovare una differente chiave di lettura di quest’opera, dal mio punto di vista, si tratta di una metafora della genesi della vita.
Utilizzo di proposito queste parole e spero di non rivelare troppo del contenuto della storia, perché la bambina con il basco azzurro altri non è che una delle possibilità in cui una vita potrebbe incarnarsi.
Per poterlo fare, però, questa vita deve affrontare una pletora di pericoli che implicheranno anche il sacrificio della persona che più al mondo le vuole bene, la Dama Bianca.
Il romanzo è una storia di amore, quell’amore universale per tutto ciò che c’è di buono e bello a questo mondo e che spinge gli esseri umani ad andare avanti nonostante qualunque avversità.
Consiglio vivamente il libro a tutti, perché è scritto bene, perché è breve ma completo, perché ci porta in un universo in cui raramente abbiamo indugiato e fa tutto questo con leggerezza e facilità senza mai sfociare in approssimazione o banalità.

Titolo e autore: La bambina con il basco azzurro, Daniele Nicastro
Editore e anno: Runde Taarn Edizioni, 2011
ISBN: 9788861201330

Buon Ferragosto

11 sabato Ago 2012

Posted by cieloamaranto in Work in progress

≈ 3 commenti

Come avrete notato, stiamo ancora lavorando per customizzare al meglio il blog.

La nostra grafica di fiducia, irinama, sta lavorando per fornirci di un Header all’altezza della situazione.
La prima recensione (anche un po’ di prova, per capire come inserire la grafica) è già in linea.
E ora, io e Igor partiremo per le (meritatissime!) vacanze. Non staremo via molto, non preoccupatevi, e approfitteremo del tempo, ovviamente, per leggere e pensare a come migliorare ancora.

Nel frattempo vi lasciamo nelle mani fatate di Inga!
Un bacio, buonissime vacanze!

Immagine

La saga di Derbeer dei mille anni – Fabiana Redivo

07 martedì Ago 2012

Tag

avventura, elementi, fantasy epico, magia, saga, trilogia

Questa interessante saga è composta da una trilogia di libri (a cui è seguita una seconda di cui si parlerà in un’altra recensione): “Il figlio delle tempeste”, “La pietra degli elementi” e “Il seme perduto”.
Fabiana Redivo esordisce sulla scena del fantasy (ormai una decina di anni fa) con questa saga originale e intrigante, ricca di spunti evocativi. La storia è ambientata in un mondo basato sui quattro elementi e popolato da altrettante culture molto diverse tra loro e ben caratterizzate. Il popolo del vento, dalla natura zingaresca e nomade, è forse il più interessante, ma anche gli altri tre possiedono fascino e peculiarità uniche, compreso il cupo e bellicoso popolo del fuoco. Oltretutto queste nazioni sono osservate e guidate dalle quattro forze elementali personificate, che cercano di mantenere un equilibrio eterno benché periodicamente uno dei quattro riesca a prendere maggior sopravvento sugli altri. A quel punto gli altri non possono che tentare di muoversi per ristabilire un bilanciamento.
La vicenda si articola su piani differenti, dove tra intrighi politici e incontri diplomatici, si muove un gruppo di personaggi sfaccettati e ben caratterizzati. La storia si rivela sin dalle prime pagine coinvolgente e lo stile evocativo della Redivo aiuta molto la fantasia e la trascina con sé in un viaggio affascinante. La parte politica della narrazione appare veramente pregevole, pienamente a livello di opere più recenti e famose.
Non si spiega come un lavoro così pregevole sia praticamente passato in sordina sia nel nostro Paese che all’estero. Ancora una volta sembrerebbe che il fantasy italiano sia vittima di un preconcetto rispetto a quello redatto nei Paesi anglofoni. Non sarebbe certo la prima volta, e leggendo queste pagine scritte con un ottimo stile, non si può che provare una certa sorpresa pensando a come opere straniere di minor valore siano state glorificate e tradotte in decine di lingue.
Parlando ancora dei personaggi, ciascuno di loro è stato reso al meglio, ognuno con un proprio carattere definito. Anche le interazioni tra i protagonisti sono intriganti e mai scontate, tanto che non è per nulla difficile individuare i propri beniamini e appassionarsi nel seguire con il fiato sospeso le loro rispettive sorti.
Se bisogna trovare qualche difetto in questa trilogia, e non è una ricerca facile, lo si può individuare nella casualità con cui avvengono certi eventi. Alcuni incontri soprattutto paiono avvenire per motivi fin troppo fortuiti (come ad esempio l’evento che cambia la vita di Derbeer). Si tratta comunque di difetti minori, che nulla tolgono al piacere della lettura e all’indubbio valore di questa trilogia.
Il giudizio finale di chi scrive è assolutamente positivo. L’opera della Redivo si inscrive nel novero dei capisaldi della letteratura fantasy italiana. Sono libri che andrebbero riscoperti e che per troppo tempo sono rimasti nell’ombra. Da appassionato lettore di fantasy non posso che essere felice che esistano autori di tale livello anche in Italia.

Titolo e autore: Il figlio delle tempeste, Fabiana Redivo
Collana, editore e anno: Fantacollana Nord, Nord, 2000
ISBN o ISSN: 9788842911548

Titolo e autore: La pietra degli elementi, Fabiana Redivo
Collana, editore e anno: Fantacollana Nord, Nord, 2001
ISBN o ISSN: 9788842911715

Titolo e autore: Il seme perduto, Fabiana Redivo
Collana, editore e anno:Fantacollana Nord, Nord, 2001
ISBN: 9788842911944

Pubblicato da Sith | Filed under Recensioni fantasy

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