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La Nicchia

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La Nicchia

Archivi Mensili: settembre 2012

Quando il diavolo ti accarezza – Luca Tarenzi

23 domenica Set 2012

Posted by cieloamaranto in Recensioni urban fantasy

≈ 1 Commento

Ho iniziato a leggere questo libro con poca convinzione: la copertina non ha un artwork accattivante, il titolo inserisce in modo “furbo” il libro nel filone urban fantasy romantico che ormai, forse, ha stufato un po’ tutti (per poi rivelarsi l’inizio di un proverbio non proprio rassicurante). Eppure mi sono fidata dell’istinto e ho cominciato a leggere, attratta, più che altro, dall’ambientazione milanese che si distacca dall’abitudine di tanti autori italiani di ambientare la propria opera in terre straniere anglofone.
L’ambientazione, in questo romanzo, è la vera protagonista. Una Milano con un colto e ben studiato inserimento degli elementi mitologici funzionali alla trama. Di angeli e demoni, forse, ne abbiamo visti anche troppi, ma Tarenzi conosce l’argomento a menadito e li utilizza con maestria, senza diventare patetico o noioso. Ho apprezzato tantissimo l’occhiolino alla Milano multiculturale con il djinn “kebabbaro” e l’utilizzo del topos del mercato ‘sovrannaturale’ che già abbiamo visto in molte opere del fantastico straniero e che strizza tanto l’occhio a Gaiman. L’ambientazione è talmente piacevole e ben costruita da rendere appassionante una trama che non è particolarmente originale e resta schiacciata dal contorno. L’intreccio si divide in due parti principali: l’intrigo angelico e la storia d’amore. Il primo è tutto sommato appassionante, con colpi di scena ben costruiti, anche se alla fine nel complesso risulta un po’ prevedibile. La seconda non è particolarmente interessante né utile alla trama, ma è comunque sviluppata in modo non troppo banale e ha un retrogusto di utilitarismo che ho trovato amaro abbastanza da rendere sopportabili le (poche) sdolcinatezze.
Lo stile di scrittura è curato: la proprietà di linguaggio ineccepibile, i dialoghi credibili, le informazioni fornite con parsimonia in modo che il lettore possa assimilarle senza quasi accorgersene, le descrizioni brevi ma suggestive. Il tutto risulta scorrevole, il lettore può concentrarsi sugli eventi e sui personaggi senza annoiarsi o tornare indietro a rileggere un passaggio non chiaro. All’inizio di ogni capitolo ci sono delle citazioni, cosa che apprezzo molto perché aiuta a introdurre il tema portante della scena. Ora faccio la pignola dicendo che una di queste ha il riferimento sbagliato… è comunque un espediente narrativo che apprezzo molto.
Per quel che riguarda i personaggi, devo dire che i comprimari sono ben più interessanti dei protagonisti (e degli antagonisti). Eleonora, detta Lena, la nostra eroina, che all’inizio ho apprezzato per il suo essere una ragazza normale, piuttosto fantasiosa e combattiva, alla fine mi è sembrata, proprio per questo, poco credibile: studentessa squattrinata ma fiera del suo cavarsela da sola, amante della mitologia dei telefilm, legge addirittura libri di occulto (comodo) e si prende cura (fa praticamente da ‘grillo parlante’) di una donna più vecchia di lei con problemi ad allevare la figlia adolescente, propinando saggi consigli. Inoltre è bella senza farlo pesare e combatte a calci contro entità angeliche per difendere la sua amica, con incoscienza che diventa sempre meno credibile… e ovviamente fa innamorare di sé un demone. Troppo per una protagonista senza poteri particolari che ha la pretesa di essere la studentessa universitaria media. Il protagonista maschile, Arioch, al contrario è piuttosto insipido e “ordinario”. All’inizio demone evocato in guscio di carne, crudele macchina da guerra, misticamente legato al compito per cui è stato evocato, pian piano si umanizza ma diventa un umano senza un gran carattere. L’antagonista, servo di una potenza angelica e toccato dal suo potere tanto da sviluppare manie di grandezza, è altrettanto insipido e le sue motivazioni non sono molto originali. Cesare, ex ragazzo di Eleonora e galoppino dell’antagonista, è praticamente una macchietta. Non così Azazel, famoso demone utilizzato da Tarenzi come il Trickster della situazione, costruito con successo per essere un personaggio vincente senza cadere troppo nello stereotipo. Caethel, l’angelo combattuto tra obbedienza e coscienza pur non brillando di originalità è credibile e ha una dolcezza di fondo che risulta veramente piacevole. Dumah, angelo silenzioso, già l’abbiamo visto in Sandman e la sua comparsata mi ha fatto sorridere, un bel servizio al lettore da parte di Tarenzi. Settala, riparatore di corpi umani, e Khaled, il Djinn, sono a mio avviso i personaggi più interessanti e originali del romanzo, non dirò nulla di loro perchè le parti in cui compaiono sono decisamente le migliori.
Insomma, questo romanzo a mio avviso è un buon urban fantasy, forte di un’ambientazione nostrana costruita ad arte e di alcuni personaggi decisamente vincenti. E’ appassionante e lo consiglierei sicuramente agli amanti del genere che vogliono passare qualche ora in buona compagnia di angeli, demoni e altre creature sovrannaturali.

Titolo: Quando il diavolo ti accarezza
Autore: Luca Tarenzi
Editore: Salani (Mondi fantastici Salani)
Codice ISBN: 9788862563857

L’attrazione del buio – Due storie di vampiri di Vanna Vinci e Giovanni Mattioli

10 lunedì Set 2012

Posted by pavonediurno in Graphic Novel, Recensioni fantastico

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Tag

dracula, fumetti, vampiri, venezia

“Mi scusi se la stanco con tutte queste domande.”
“Non mi stanca affatto, mi piacciono le sue domande! Sono le mie risposte che non mi piacciono!”

L’altra parte, pag. 12

“Venezia è una citta affollata… così ogni luogo riparato sembra nascondere un mistero… Ma dietro alle porte ci sono quasi sempre altre porte, stanze, giardini e scale… nient’altro…”
Una casa a Venezia, pag. 28

Comprai “L’attrazione del buio” perché speravo che una storia italiana potesse farmi ricordare il motivo per cui mi piacciono i vampiri.
Sono felice di ammettere che così è stato.
Questa attraente graphic novel contiene due storie, come ben si comprende dal sottotitolo, ed entrambe sono contrassegnate da una serie di elementi in comune: entrambe le protagoniste sono due giovani donne, Agnese e Rosa; entrambe sono studentesse universitarie (Agnese si sta per laureare in medicina, mentre Rosa studia all’Accademia delle Belle Arti di Venezia); entrambe si ritrovano, per svariati motivi, lontane da casa (Agnese a Milano per un convegno e Rosa a Venezia e poi a Roma per ragioni di studio e lavoro); entrambe incontrano un misterioso sconosciuto che cattura la loro curiosità ed il loro cuore fino a portarle verso un epilogo, forse prevedibile, ma indispensabile.
Era da tempo che non ritrovavo, nelle storie che hanno per protagonisti i vampiri, quelle atmosfere delicatamente decadenti e quel senso di romantico struggimento che non ci fanno mai dimenticare che siamo in presenza di un essere pericoloso e imprevedibile, ancorché bellissimo e magnetico.
Ecco, in un momento in cui il vampiro letterario sembra essere diventato la parodia di un liceale alle prese con le cotte adolescenziali, riscoprire due storie che hanno il sapore dei vecchi romanzi della Rice, non può che far piacere.
A onor del vero, credo che questo sia dovuto soprattutto al fatto che le storie sono state pubblicate tra il 1997 e il 1998.
Per la storia “Una casa a Venezia” i testi sono stati scritti da Giovanni Mattioli.
Come in tutte le graphic novel che si rispettino, i disegni hanno un ruolo predominante nel dare corpo alla trama e Vanna Vinci è riuscita a rendere appieno, tratteggiando la fisionomia dei suoi vampiri, quel magnetico fascino e quella decadente bellezza a cui accennavo poche righe sopra.
Consiglio a tutti questa piccola perla della letteratura italiana sui vampiri che vi farà sognare e immaginare che, davvero, nelle città come Milano o Venezia vaghi ancora qualche misterioso e soprannaturale sconosciuto, pronto a trascinarvi nel suo mondo di romantico spleen.

Titolo: L’attrazione del buio – due storie di vampiri
Autore: Vanna Vinci e Giovanni Mattioli
Editore: Kappa Edizioni, collana Mondo Naif
Codice ISBN: 978-88-7471-221-2

Il segreto del bosco vecchio – Dino Buzzati

04 martedì Set 2012

Posted by Sith in Recensioni fantastico

≈ 2 commenti

Tag

ambiente, ecologia, fantastico, fate, natura

Nel 1935, Buzzati scrive una bellissima storia di genere fantastico, un’opera meno nota di quanto dovrebbe, ma di grande importanza e qualità. Il protagonista della vicenda è il colonnello Sebastiano Procolo, che riceve in eredità dallo zio parte delle tenute della Valle di Fondo, il cosiddetto “Bosco Vecchio”. Il resto è stato lasciato al nipote dodicenne di Sebastiano, Benvenuto, che vive in un collegio non lontano da Fondo. L’avidità del colonnello lo spingerà ben presto a desiderare per sé l’intero bosco, in modo da arricchirsi ulteriormente facendo abbattere gli alberi e sfruttandone fino in fondo le risorse. A questo fine si allea con il Vento Matteo, forza della natura personificata, per uccidere Benvenuto e impadronirsi dell’intera eredità dello zio defunto.
Ma gli alberi e il giovane nipote di Sebastiano hanno dei protettori, i geni che da secoli difendono gli alberi del bosco. Tramite il loro intervento, il Vento Matteo è infine sconfitto e la vicenda si conclude felicemente e il colonnello si redime dalla sua malvagità giungendo a comprendere la segreta sacralità del bosco e delle creature che lo abitano.
La personalità dei personaggi non è particolarmente delineata. Ma questo è chiaramente voluto dal momento che i protagonisti e i comprimari rappresentano perlopiù delle tipologie generali. Sebastiano Proclo è un uomo avido e pieno di risentimento, che non riesce a vedere la bellezza che lo circonda e pensa al bosco solo come ad un metodo facile per arricchirsi. Benvenuto invece rappresenta la semplicità e la purezza dell’infanzia, vive in un mondo incantato che si rivela fin troppo reale e percepisce appieno tutta la bellezza e la magia del Bosco Vecchio.
Il Vento Matteo è la personificazione di un elemento naturale, un essere fatato. Viene rappresentato come privo di qualunque sentimento di pietà. Infatti non protesta in alcun modo davanti all’intenzione di Sebastiano di eliminare definitivamente il giovane Benvenuto e partecipa attivamente al piano. Le altre presenze fatate della storia sono i geni protettori degli alberi, la cui stessa esistenza è legata alla sopravvivenza del Bosco Vecchio. Ancora una volta la natura si personifica e addirittura interviene per difendersi dall’avidità umana.
Una storia magica, un libro che riesce a trasportare il lettore nell’universo incantato dipinto a tinte vivaci dalla prosa scorrevole di Buzzati. Il mio giudizio sull’opera è che si tratti di una delle migliori di questo capace autore, in grado di evocare la meraviglia davanti alle bellezze naturali. La tematica centrale in difesa di una natura fin troppo soggetta al capriccio dei bisogni dell’uomo, annovera questo libro tra i precursori di un tema sempre più sentito nel mondo moderno. Da questo punto di vista, appare molto forte il parallelo con J.R.R. Tolkien, anch’egli difensore delle foreste e dei paesaggi naturali minacciati dallo sviluppo dell’industrializzazione e dall’invasione di un’umanità sempre più avida di spazio e risorse.
Riscoprire Buzzati oggi significa tornare alle origini del genere fantastico in Italia, per rendersi conto che anche noi possediamo una ricca tradizione in questo senso, con esponenti di tutto rispetto.

Titolo e autore: Il segreto del bosco vecchio, Dino Buzzati
Editore e anno: Mondadori, 2008
ISBN: 8804480416

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