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Archivi Mensili: dicembre 2012

La triologia di Lothar Basler, la lama del dolore – Marco Davide

21 venerdì Dic 2012

Posted by Sith in Recensioni fantasy, Recensioni horror, Senza categoria

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fantasy, gothic, horror, Lothar Basler

La lama del doloreQuesto è il primo capitolo della Trilogia di Lothar Basler. Nella sua struttura si presenta come un fantasy classico, ma che ben presto trascina il lettore in un universo cupo e disperato. I protagonisti non sono i classici eroi a cui ci ha abituato gran parte della letteratura del genere. Il loro eroismo si manifesta nell’affrontare tutte le minacce e i pericoli con la volontà di prevalere. La determinazione di non arrendersi e continuare a combattere le avversità fino all’ultimo, nonostante l’imparità delle forze che si scagliano contro di loro.
I personaggi principali sono ben caratterizzati, anche se i due che spiccano maggiormente sono Lothar Basler e Simone detto “Muzio”. Il primo, da cui la trilogia trae nome, è un uomo dal passato tragico. Un destino ineluttabile guida i suoi passi nella città di Lum, abbandonata anni prima in seguito alla tragica scomparsa della moglie. Le sorti di Lothar sono strettamente legate ad un passato che per molto tempo egli ha cercato di dimenticare, ma che non lo ha mai abbandonato veramente. Tornato in città, Lothar comprende ben presto che non si può sfuggire dal passato. Per lui è giunto il momento di affrontare i fantasmi da cui credeva di poter fuggire e tentare di ritrovare se stesso. Il carattere di Lothar è spesso cupo, è un uomo amareggiato che vede la vita con un forte senso di fatalismo, eppure a volte qualcosa della sua personalità passata riemerge, soprattutto grazie all’amicizia di Simone.
Mutio inizialmente sembra rappresentare un polo decisamente opposto rispetto a Lothar. E’ un uomo allegro, sempre pronto alla risata. Padrone di una taverna, “il Boccale del Gioco”, Simone trascorre un’esistenza felice assieme alla moglie. L’incontro con Lothar cambia profondamente la sua vita e tra i due nasce da subito un’amicizia solida. Con il procedere degli eventi, l’impressione che i due amici siano due poli opposti viene sfatata. In realtà Muzio e Lothar sarebbero potuti entrare l’uno nei panni dell’altro. La vita di Lothar avrebbe potuto essere simile a quella di Simone se la tragedia non lo avesse colpito. Nel profondo dell’anima, Muzio e Lothar sono affini, ed è la comprensione e l’affetto di Simone ad impedire all’amico di sprofondare nelle tenebre che attanagliano il suo animo.
Nonostante la ribalta sia occupata soprattutto da questi due personaggi, anche il resto dello strano gruppo che si viene a creare attorno a loro risulta interessante. Il guerriero nordico Thorval, con la sua ossessione per il combattimento, è un uomo schivo e di poche parole. Un vero figlio del nord, intende trovare lavoro come mercenario, seguendo la tradizione guerriera della propria gente. Il nano Rugni, sempre pronto alla rissa, dall’umorismo al vetriolo, sembra incasellarsi in uno stereotipo di nano già apparso altrove, ma subito da questo primo capitolo si caomprende che questo personaggio nasconde un passato misterioso: nulla è ciò che sembra. Infine il membro più strano della compagnia, il mezz’orco Moonz, reietto evitato da tutti, ben lontano dallo stereotipo dell’emarginato eroico. L’unica forza che sembra spingere avanti Moonz è l’istinto di autoconservazione. Nonostante si unisca al gruppo, rimane sempre e comunque una figura liminare, le cui motivazioni non divergono mai da un’istintività ferale.
L’ambientazione in cui si muovono i personaggi è una chiara trasfigurazione fantastica del mondo reale. Un continente un tempo unito sotto l’egida di un impero con capitale ad Amor (parallelo di Roma), ormai diviso e sconvolto da guerre di confine. L’aura di una gloria passata aleggia ancora sulle strade fangose, ma è una grandezza decaduta come le vie sconnesse che collegano le città. E’ un mondo duro e spietato, dove i pericoli abbondano e la lotta per la sopravvivenza infuria quotidianamente. Una forma di magia esiste nel mondo, ma è misteriosa e tutt’altro che mondana: spesso di rivela terrificante nelle sue manifestazioni.
La storia, sebbene si basi su un impianto piuttosto classico per il genere, presenta elementi di originalità da non sottovalutare. La commistione di fantasy e horror riesce alla perfezione nelle scene in cui il sovrannaturale invade la realtà. Le svolte nella storia non sono mai facilmente prevedibili e sottesi all’intera vicenda vi sono segreti non ancora rivelati che si dipaneranno nei capitoli successivi della trilogia.
Ho trovato la lettura di questo libro estremamente piacevole. Coinvolgente fin da subito per l’immedesimazione spontanea nei personaggi che genera nel lettore. I protagonisti sono alle prese con emozioni decisamente umane e credibili. Marco Davide in questo primo libro ha dato prova di una padronanza di linguaggio notevole, che però non appesantisce la lettura. Giunti alle ultime pagine, si rimane ansiosi di scoprire come proseguirà la vicenda. L’interesse per la storia si infiamma rapidamente sin dall’inizio e può essere saziato solo seguendo Lothar e i suoi compagni nelle loro terrificanti avventure.

Titolo: La Trilogia di Lothar Basler – La Lama del Dolore
Autore: Marco Davide
Editore: Curcio 2007
Codice ISBN: 8895049160

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Il suono sacro di Arjiam – Daniela Lojarro

08 sabato Dic 2012

Posted by cieloamaranto in Recensioni fantasy

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suono sacro arjam daniela lojarro fantasy musica

copertina Il suono Sacro di Arjiam

Il Suono Sacro di Arjiam è un romanzo fantasy autoconclusivo, del quale consiglio vivamente la lettura. Daniela Lojarro decide saggiamente di non farsi intrappolare nella lusinga della saga e produce un’opera magari un po’ lunga (678 pagine più il glossario) ma molto interessante fin dall’inizio.
Una parola sul lato estetico: il lettering è scelto bene e il romanzo, anche se voluminoso, è molto robusto. L’immagine di copertina riprende il concetto portante del romanzo, scelta un po’ astratta ma interessante, che si distacca dal solito schema del fantasy. Insomma, è un’edizione paperback con una buona qualità.
Passiamo ai contenuti.
Xhanis, Magh (a metà tra i maghi e i sacerdoti, sono coloro che utilizzano l’Armonia e riescono a entrare in comunicazione con il Suono Sacro), si rende conto di esser stata ingannata dall’uomo che amava, e di star per partorire un figlio che gli permetterà di portare a compimento i suoi piani di dominio. La donna fugge in una taverna malfamata ove muore dando alla luce una bambina alla presenza di quelli che diventeranno i protagonisti. Uno scambio di infanti corona il tutto, gettando la giovane apprendista Fahryon e il Cavaliere Uszrany in un’avventura ricca di azione e intrigo politico che li porterà a confrontarsi con le proprie debolezze e a vincerle. L’autrice quindi utilizza alcuni classici temi della letteratura del genere (la Sacerdotessa innamorata dell’affascinante malvagio, la bambina prescelta) ma non li fa diventare il centro dell’azione: la Sacerdotessa muore subito, la bambina non compare quasi mai. Lo scambio di neonati diventa invece il centro della prima parte del romanzo, che è quella più appassionante. Immancabile la storia d’amore, che ha il pregio di non trascinarsi per tutto il romanzo: già a metà del libro gli innamorati si dichiarano e da allora il loro amore diventerà la loro forza e la loro debolezza, senza mai renderli particolarmente sdolcinati. La seconda parte del romanzo è più incentrata sull’intrigo politico e sulla crescita personale dei protagonisti, con un occhio di riguardo per Fahryon, che si ritira in eremitaggio raggiungendo una superiore conoscenza di se stessa e del Suono Sacro. Il finale è il naturale concludersi degli eventi, non ci sono grossi colpi di scena, ma il lettore può chiudere il romanzo soddisfatto.
I personaggi sono ben costruiti, credibili con i loro pregi e i loro difetti. Anche Mazdraan, l’antagonista, affascinante, nobile, intelligente e ricco, quello che rischiava di più di finire nell’ambito delle macchiette, è ben gestito e resta credibile nella sua semplice megalomania e le motivazioni che lo spingono sono umane, coerenti col personaggio.
Lo stile è scorrevole, l’autrice ha un’ottima proprietà di linguaggio. Il grosso difetto stilistico è costituito dalle frequenti ripetizioni dei concetti (soprattutto per quel che riguarda la filosofia del Suono Sacro), che spesso rallentano l’azione e che sono frequenti nei romanzi di esordienti che non sono seguiti da grandi case editrici: con un editing più accurato, il romanzo ne sarebbe uscito alleggerito, soprattutto nella seconda parte. La cerca spirituale di Fahryon risulta infatti molto appesantita dalle frequenti digressioni sulla natura del Suono Sacro, o dalle riflessioni della protagonista su ciò che le è accade e su come si relaziona alla natura del Suono Sacro, che tendono ad annoiare il lettore che sa già cosa le è accaduto e ha già assimilato le nozioni filosofiche. Un altro difetto della seconda parte riguarda i salti temporali: passano anni, ma il lettore fatica ad accorgersene, ogni tanto i personaggi menzionano il fatto che sono trascorsi degli anni ma il lettore ci mette un po’ a capire quanto tempo è effettivamente passato.
L’ambientazione è quella di un fantasy classico dal sapore mediorientale, ben costruita nei suoi intrighi politici, ma ciò che la rende molto originale e interessante è appunto il Suono Sacro, sul quale si regge tutta la magia del mondo e attorno al quale ruota la trama. La Lojarro approfondisce molto (forse troppo) questo perno su cui ruota ambientazione, molto affascinante, con termini tecnici che però riescono ben comprensibili anche a un lettore che non s’intenda particolarmente di musica. Forse i nomi dei personaggi sono un po’ troppo complicati, soprattutto all’inizio, ma si nota il desiderio dell’autrice di utilizzare una fonetica particolare e comunque strutturata, inoltre c’è un glossario finale che aiuta il lettore a districarsi.
Insomma, ‘Il Suono Sacro di Arjiam’ è un ottimo romanzo che consiglierei a tutti e che probabilmente, nelle mani di un grande editore, avrebbe potuto avere un grande successo, che sarebbe stato meritato.

Titolo: Il Suono Sacro di Arjiam
Autore: Daniela Lojarro
Editore: EdiGio’ 2009
Codice ISBN: 9788862052108

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