Aelia Laelia Crispis è un romanzo che definirei “thriller fantascientifico”, ambientato nella Bologna dei giorni nostri, dove il protagonista, Marcello, dopo la morte di un suo caro amico, viene coinvolto nella ricerca della chiave del significato della famosissima Pietra di Bologna. Il romanzo non è molto lungo, ma è pieno di contenuti interessanti, regalando al lettore piacevoli ore alla ricerca della chiave per un mistero millenario.
L’autore conosce bene la storia di Bologna e dei suoi misteri e ha una buona infarinatura di chimica e di genetica e li utilizza sapientemente al servizio della trama, che è ben costruita e avvincente. L’elemento sovrannaturale-fantascientifico è perfettamente integrato nella Bologna realmente esistente: il lettore si stupirà, nel vedere con occhi nuovi una città che tutti conoscono e amano e che nasconde tanti misteri. Chiese, strade, strutture adibite alla ricerca universitaria si prestano alla costruzione di una complicata cerca, che porta alla risoluzione di un mistero antico, qualcosa che fonde scienza e storia, la chiave per ricreare geneticamente la razza umana che esisteva prima del diluvio, quella creata dagli Elohim a loro immagine e somiglianza. E non vado oltre, per non svelare il mistero nella mia recensione. Il finale forse è un po’ calante rispetto al climax che lo precede, ma il mistero svelato è coerente con le tematiche della storia e non si può dire che non sia ben costruito. Lo stile è semplice e scorrevole, abbastanza colloquiale ma non trascurato, al servizio di un buon prodotto finale.
I personaggi, con i loro pregi e difetti, sono abbastanza interessanti, anche se non sempre credibili al cento per cento. Marcello, il protagonista, è l’impiegato medio, trascinato suo malgrado nella cerca. Non ha qualità particolari ed è anche piuttosto schiavo dei luoghi comuni: incontrando un’affascinante biologa dell’est europa, prima pensa che sia una perpetua, poi una ragazza facile, rammaricandosi di essere l’unico tra i suoi amici ad aver preso un due di picche da “una dell’est” (tanti saluti alla laurea e al dottorato). Effettivamente, la misteriosa e affascinante biologa ebrea Sarai, all’inizio parte un po’ come uno stereotipo: bellissima, laureata e misteriosa, fa parte di un’organizzazione che desidera ricreare gli antichi uomini e stranamente e inspiegabilmente comincia ad avere interesse per questo mediocre Marcello. Entrambi però pian piano evolvono mostrando sfaccettature che li elevano a personaggi interessanti. Francesca, una transessuale amica di Marcello, probabilmente è il personaggio più interessante della storia. Anche lei inizia come uno stereotipo: bellissima, desiderata da MIGLIAIA di uomini (sic), intelligente, provocante, diventa sempre più complessa e affascinante man mano che le vicende si svolgono sotto gli occhi del lettore, e il suo rapporto di amicizia con Marcello è molto dolce, anche se celato sotto parole scherzose. Ecco, senza Francesca, il povero Marcello non sarebbe andato molto lontano.
Come al solito mi piace spendere due parole sul “packaging”. La copertina è essenziale ma perfettamente in linea con il contenuto, il libro in sé è resistente e poco portato a rovinarsi e gli errori sfuggiti all’editing sono minimi.
Complessivamente, consiglio caldamente la lettura di questo romanzo per passare qualche appassionante ora in compagnia di un famoso mistero storico, riletto in chiave fantascientifica, e più in generale per di un buon prodotto italiano che merita di uscire dall’ombra.
Titolo: Aelia Laelia Crispis. L’enigma della pietra
Autore: Maurizio Agostini
Editore: Edizioni Pendragon 2011
Codice ISBN: 9788865980569