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Roma città morta“Se c’è una cosa che odio quasi più dei morti viventi è qualcuno che mi punta un’arma contro. Perché con i morti, lo sai, non puoi ragionarci, e sai che per la testa gli passa una cosa sola: mangiarti.”
(pag. 94)

Come reagirebbero gli abitanti di una città qualora questa fosse invasa dagli zombie?
E se quella città fosse Roma?
Marengo e Bevilacqua rispondono a queste domande attraverso un diario fatto di memorie scritte e di vignette.
La cronaca dell’invasione di zombie viene registrata attraverso l’osservazione diretta di tutto quanto accade davanti agli occhi dei due cronisti, intervallata da brevi e utili flashback per raccontare gli antefatti della tragedia: l’improvvisa e progressiva comparsa degli zombie, il dilagarsi dell’epidemia, nonché teorie più o meno attendibili sulla sua origine.
Gli zombie popolano gli scaffali delle librerie da diversi anni ormai, ma questo piccolo diario di un’apocalisse si distingue da tutte le altre opere per diversi motivi.
Innanzitutto i due autori sono riusciti a trattare un tema piuttosto abusato – come quello degli zombie – in maniera originale, mischiando la cronaca dallo stampo quasi giornalistico (di Marengo) a vignette ironiche e molto didascaliche (di Bevilacqua).
La trama, sospesa sullo sfondo degli eventi, si segue passo a passo attraverso i racconti dei due protagonisti e si dipana attraverso le pagine gradualmente senza mai subire stasi o annoiare il lettore.
Le illustrazioni servono ad aiutare l’immaginazione di chi legge, senza soverchiarla e, allo stesso tempo, colorano la vicenda con le sfumature di quell’umorismo nero tipico di certi fumetti di ambientazione apocalittica.
Confesso che, leggendo questo libro, mi sono soffermata spesso a immaginare che cosa avrei fatto io in una situazione simile: mi sarei rifugiata da qualche parte in campagna?, sarei rimasta nella metropoli a dare manforte al raffazzonato esercito della resistenza?, mi sarei unita ai sovversivi? Oppure… sarei stata contagiata e sarei andata a caccia di carne umana?
Sicuramente il tema della sopravvivenza nella metropoli invasa dai mostri è quello più interessante ed è altrettanto interessante leggere di come le persone si siano organizzate, ciascuno in maniera diversa, per combattere il nemico comune.
Ora, mentre scrivo questa recensione, mi rendo conto che il ruolo che, forse, mi sarei ritagliata in una situazione di epidemia zombie, sarebbe stato quella del Viaggiatore: individuo che viaggia di città in città trasportando le informazioni e facendo circolare le notizie.
In un paese completamente isolato, come lo è l’intera Italia immaginata da Marengo e Bevilacqua, il ruolo del messo è di vitale importanza, sebbene sia uno dei “mestieri” più pericolosi.
E voi che cosa fareste in caso di epidemia zombie?

Titolo: Roma città morta – diario di un’apocalisse
Autori: Luca Marengo e Giacomo Keison Bevilacqua
Editore: Multiplayer Edizioni
Anno: 2015