• Chi Siamo
  • Manifesto
  • Regolamento
  • Links & Credits

La Nicchia

~ fantastico italiano

La Nicchia

Archivi della categoria: Recensioni libri per ragazzi

Cuori di Carta – Elisa Puricelli Guerra

21 martedì Lug 2015

Posted by pavonediurno in Recensioni libri per ragazzi

≈ Lascia un commento

Tag

adolescenti, distopia, epistolare, italiano, medicina

Cuori di Carta      “Non ti piace nessuno dei ragazzi qui?”
“No. Io voglio un corsaro, non posso mica accontentarmi di un semplice marinaio!”
“E come farai a sapere se un ragazzo è un corsaro?”
“Lo sfiderò a duello e lui dovrà battermi. Allora lo saprò.”

Tutto inizia quando una ragazzina lascia un biglietto, con una singolare richiesta di amicizia, tra le pagine del libro “Puck il Folletto” della Biblioteca dell’Istituto.
Il biglietto viene letto casualmente da un ragazzino, ospite del medesimo Istituto, che decide di intrattenere una fitta ed appassionante corrispondenza epistolare rispettando poche regole: non svelare la propria identità l’uno all’altra e continuare ad usare “Puck il Folletto” come mezzo attraverso il quale farsi pervenire i messaggi.
Dopo mesi di letture poco entusiasmanti sul fronte degli scrittori italiani, “Cuori di Carta” è una bocca di ossigeno.
Si tratta senza ombra di dubbio di una distopia epistolare ed è proprio quest’ultimo elemento a renderla ancora più avvincente: i due ragazzini si raccontano a vicenda attraverso brevi bigliettini adolescenziali, ma nel frattempo gli eventi attorno a loro prendono una piega inaspettata e per tutto il romanzo, incalzante e brioso, ci si domanda che cosa sia veramente questo Istituto e che cosa sia la Medicina che tutti i pazienti sono invitati ad assumere.
Lentamente si viene a scoprire il carattere eugenetico dell’Istituto e un mondo di adulti sordo ai veri problemi degli adolescenti ed incapace di aiutarli sul serio.
Vengono alla luce gli egoismi di una società fredda e calcolatrice che, per il proprio desiderio di tranquillità, è disposta a sacrificare la personalità più autentica degli individui e castrare senza scrupoli giovani vite privandole non solo dei ricordi, ma anche di se stesse.
In questo romanzo vengono affrontati temi molto profondi quali l’accettazione di se stessi al di là dei preconcetti imposti dalla società, il coraggio di fronteggiare gli eventi con le proprie forze, la consapevolezza che nessuno è solo a questo mondo e che è sufficiente chiedere aiuto per riceverlo.
“Cuori di Carta” è un romanzo che fa sorridere e sperare, è scritto con parole semplici, leggere, ma non per questo meno penetranti o commoventi.
Ci sono moltissimi rimandi alla letteratura classica per ragazzi, a fantasie e desideri prettamente adolescenziali che chiunque abbia ancora l’animo giovane, potrà cogliere con facilità e rimanerne catturato.

Autore: Elisa Puricelli Guerra
Titolo: Cuori di Carta
Editore: Einaudi, 2012
ISBN: 8866560049

Dietro la porta d’oro – Pinin Carpi

08 venerdì Ago 2014

Posted by pavonediurno in Recensioni fantastico, Recensioni libri per ragazzi

≈ Lascia un commento

Tag

alieni, Armstrong, cavalli, dietro la porta d'oro, Gabriele, gatti, gnomi, Luna, mago, pinin carpi

 

Dietro la porta d'oro“La porta in quel buio splendeva più della Luna piena nel più scuro dei cieli. Sopra si vedevano tante stupende figure tutte d’oro: mari in burrasca, cieli tempestosi, montagne nella bufera, giardini con tante casette dalle finestre tutte chiuse, alberi agitati dal vento e anche della gente imbacuccata per il freddo e con la faccia triste. E tutto sembrava muoversi lentamente come se ogni nuvola, ogni onda, ogni albero fossero vivi.” (pag. 40)

Pinin Carpi, che ho scoperto per caso, è stato un autore e illustratore per bambini e ragazzi tra i più prolifici del ventesimo secolo in Italia.
“Dietro la porta d’oro”, infatti, rispecchia perfettamente il suo stile, che accompagna bellissimi disegni ad una prosa vivace e rapida, ma mai scontata oppure infantile.
Mentre leggevo il romanzo mi sono resa conto che conteneva molteplici simbolismi e diversi topoi della narrativa fiabesca e fantastica: il superamento di numerose prove, ancorché con l’aiuto di valenti amici, la sconfitta del mago malvagio, i gatti e i cavalli, animali magici per antonomasia e la porta stessa, che altri non è se non la soglia – da varcare – per accedere ad uno stadio ulteriore della conoscenza.
Nell’intreccio rocambolesco della storia, l’autore inserisce anche il primo allunaggio del 1969, la battaglia spaziale contro una società aliena e parassita, le avventure di una famiglia di gnomi irlandesi e le vicende del piccolo Gabriele, volente o nolente, centro nodale della trama.
Eppure tutti questi eventi, apparentemente contraddittori, scorrono sulle pagine con fluidità e senso, e la penna di Pinin Carpi ci accompagna nel viaggio iniziatico di Gabriele attraverso descrizioni efficaci e disegni che fermano la lettura per lasciarsi guardare senza sosta.
Verso la fine del romanzo mi sono anche domandata come l’autore avrebbe concluso la storia e sono stata piacevolmente stupita nel constatare che tutte le avventure che Gabriele ha vissuto con i suoi amici gnomi non sono state opera di un sogno o di un’illusione, ma sono davvero accadute.
Questa scelta riposa sulla consapevolezza che “Dietro la porta d’oro” è una storia dedicata ai bambini e ragazzi (o adulti che non hanno mai smesso di sognare) e, proprio per questo, terminare il romanzo con una spiegazione razionale o logica di tutti gli eventi, avrebbe troncato l’entusiasmo del giovane lettore e lo avrebbe deluso.
Il sogno non muore, ma diventa, esso stesso, realtà.
E Pinin Carpi sapeva, come sanno tutti i bambini, che le storie devono renderci felici, devono donarci emozioni positive e – soprattutto – divertirci, motivo per cui tutto ciò che Gabriele vive dietro la porta d’oro ha immancabilmente delle conseguenze sulla realtà.
In questo modo tutti noi possiamo sperare, un giorno, di poter incontrare un piccolissimo gnomo in un boschetto alle porte di Milano e farci trascinare in un viaggio oltre i confini del comprensibile, ma non per questo meno reale.

Autore: Pinin Carpi
Titolo: Dietro la porta d’oro
Editore: Avallardi, 1995
ISBN: 88-11-97521-2

La gondola fantasma – Gianni Rodari

26 giovedì Dic 2013

Posted by pavonediurno in Recensioni fantastico, Recensioni libri per ragazzi

≈ Lascia un commento

Tag

arlecchino, califfo, cipollino, fantasma, fantastico, gianni rodari, gondola, maschere, pulcinella, tartaglia, venezia

La gondola fantasma

“L’inseguimento durò un paio d’ore. Per tutto quel tempo Arlecchino, senza cessar di remare vigorosamente, cercò invano di spiegarsi il mistero di un’imbarcazione vuota come una scodella leccata da un cane che filava a discreta velocità, scegliendo con grande sicurezza la sua strada nella ragnatela dei rii, dei canali e dei ponti veneziani. Siccome però a pensare si stancava troppo, finalmente concluse: «Sarà il diavolo che la fa andare. Messere Belzebù, per favore, vogate un po’ più piano perché le braccia cominciano a dolermi».”
(pag. 19)

Sono cresciuta con la storia di Cipollino di Gianni Rodari e, da amante delle rime, adoro il suo verseggiare sempre leggero, musicale e immancabilmente arguto. Per questo recensire, se si può recensire l’opera di un grande scrittore come Rodari, è doveroso da parte mia.
“La gondola fantasma” è un testo in prosa che ha per protagonista uno scapestrato gruppetto di maschere veneziane, Arlecchino, il Signor Pantalone, Colombina, Pulcinella e Capitan Tartaglia, tutti coinvolti in una trama di equivoci, di inganni volta alla ricerca del profitto e della libertà.
L’aspetto divertente della storia è il contrasto di culture, quella veneziano-europea e quella medio-orientale, che Rodari sapientemente sottolinea descrivendo il bizzarro comportamento del figlio del Califfo di Baghdad, fatto ingiustamente prigioniero dalla Serenissima, di cui si cerca, invano, di organizzare l’evasione.
Il figlio del Califfo, però, è troppo nobile d’animo per poter evadere eludendo la sorveglianza ed è, altresì, troppo nobile d’animo per essere scambiato a basso prezzo.
Così, per non disonorare il nome della propria famiglia, preferisce rimanere in prigione, anche quando le autorità veneziane gli accordano la libertà.
Un comportamento in netto contrasto con l’altro carcerato della vicenda, Pulcinella, il quale non si fa scrupoli nell’approfittare degli altri (anche dello stesso figlio del Califfo) per ottenere la libertà.
Tra peripezie, battute divertenti e i racconti avvincenti di Pulcinella, il figlio del Califfo viene finalmente liberato e, anche in quell’occasione, egli non manca di sottolineare la propria nobiltà d’animo con un assurdo e divertente colpo di scena.
Rodari era un grande esperto del genere fantastico, aveva studiato a fondo le storie e le fiabe e ne aveva spesso tratto l’essenza trasfondendola nelle sue storie. Il fantastico, intesto come genere, si ottiene inserendo elementi assurdi e apparentemente inspiegabili in contesti ordinari e familiari.
E così abbiamo gondole fantasma che vagano per i canali, mani posticce per evitare punizioni corporali, uomini chiusi per giorni in una cassa che, all’apertura, si svegliano facendo un enorme sbadiglio e così via fino alla liberazione del figlio del Califfo.
“La gondola fantasma” forse non è tra le opere più celebri di Rodari, ma fila via come una vera gondola che scivola sulla piatta laguna di Venezia e, alla fine, chiudendo il libro, vi sorprenderete con un sorriso sulle labbra.

Titolo: La gondola fantasma
Autore: Gianni Rodari
Editore: Einaudi Ragazzi
Anno: 2011

Melasia – Cristiano Demicheli

08 lunedì Ott 2012

Posted by pavonediurno in Recensioni fantastico, Recensioni libri per ragazzi

≈ Lascia un commento

Tag

demicheli, editori, mare, melasia, ragazzi, scrittori, storie

“Qualche anno prima, il nonno era scomparso.
Aveva lasciato solo un biglietto: ‘Inorridito dall’idea di diventare ancora più vecchio, parto per una lunghissima vacanza.’ Nessuno aveva scoperto dove fosse andato. Il babbo pensava che fosse da qualche parte in Sudamerica. Marcus, avventuroso, propendeva per il Polo Sud. Anna, romantica, per Parigi.”
(pag. 11)

Da dove vengono le storie?
Ve lo siete mai domandato?
Io, sinceramente, no ed è per questo che, quando ho letto la trama di questo romanzo, ne sono rimasta affascinata.
Ci potrebbero essere diverse risposte ad una domanda del genere di cui, le più ovvie, non sono sicuramente adatte per creare un’avventura coinvolgente.
In questa storia, invece, le avventure non mancano, a partire dall’elemento scatenante, dal motivo per cui tutto ha inizio: il rischio di perdere la villa Rosmarina, gravata dai debiti che il padre dei due fratelli, Marcus e Anna, non riesce ad onorare.
Così i due protagonisti decidono di intraprendere un’avventura oltre i confini del possibile alla ricerca della storia più bella del mondo per poterla, al loro ritorno, trascrivere, pubblicare, vendere e, quindi, sanare i debiti del padre, senza perdere la loro casa e trasferirsi in un angusto appartamento di città.
Una simile scelta li porterà sul Mare delle Parole Perdute, l’enorme distesa delle parole scartate dagli scrittori durante il processo creativo, che attraverseranno sulla nave Merluzzo Salato; passeranno attraverso la Cordigliera di Noja, dove, se non si sta attenti, si rischia di addormentarsi in un vivido incubo e trasformarsi in un masso; incontreranno il Veggente Trisdomani che mostrerà loro il lato giusto delle storie ed indicherà loro la via da seguire; conosceranno il Cavaliere Leonzio; la Repubblica Perfetta; la storia della cuoca Genoveffa e dei Re Felice, Re Sospettoso e Re Orco; raggiungeranno il mare degli Asfodeli che ospita tutte le storie non finite e, quindi, giungeranno dall’Atro Principe che conosce il finale di tutte le storie.
L’autore ha deciso di rispondere alla domanda inziale nella maniera più divertente e coinvolgente possibile, immaginando e creando un mondo, Melasia, in cui le storie prendono vita.
Eppure, leggendo il romanzo, sembra naturale concludere che, se non ci fossero gli inventori di storie, anche Melasia non potrebbe sopravvivere in quanto specchio delle fantasie dell’umanità.
“Melasia” è anche una storia che parla di scrittori, delle difficoltà che si possono incontrare durante la creazione di un romanzo, per non parlare delle complicazioni che nascono in fase di ricerca di un editore e di vendita.
Per queste ragioni “Melasia” può avere diverse chiavi di lettura, a seconda se il lettore sia un adulto o un ragazzo.
Devo ammettere che, se avessi avuto qualche anno in meno, avrei gradito molto di più il romanzo, soprattutto per il suo stile leggero e semplice – particolarmente adatto ad un lettore piuttosto giovane – tuttavia, ho apprezzato tantissimo la fantasia dell’autore nell’inventare luoghi e personaggi variopinti e nel creare storie all’interno di altre storie.
Consiglio sicuramente “Melasia”, soprattutto a chi vuole fare un bel regalo ad un giovane lettore.

Titolo: Melasia
Autore: Cristiano Demicheli
Editore: Rizzoli, 2011
Codice ISBN: 9788817048002

La bambina con il basco azzurro – Daniele Nicastro

14 martedì Ago 2012

Posted by pavonediurno in Recensioni fantastico, Recensioni libri per ragazzi

≈ Lascia un commento

Tag

bene e male, fantastico, italiano, metafore, mondi alternativi

“Guardò da un’altra parte: era una questione di principio.
Sapete che cos’è un principio?
E’ doloroso per me raccontarvelo, ma i principi sono una di quelle cose di cui non abbiamo veramente bisogno, eppure ci fanno sentire grandi e migliori degli altri. Purtroppo, spesso i principi ci fanno anche restare molto soli.” (pag. 11)

Una bambina, un coniglio, un passero ed un gatto si ritrovano a vivere un’avventura alla ricerca del proprio posto nel mondo fuggendo attraverso gli specchi, entrando nella Montagna delle Possibilità, osservando gli eventi attraverso un pozzo magico per sconfiggere un nemico pressante e crudele, Buio.
La vicenda comincia con la sfortunata presentazione di un libro ed è curioso perché ho acquistato questo romanzo proprio dopo una presentazione del mio.
“La bambina con il basco azzurro” sorprende soprattutto per il suo linguaggio: c’è qualcosa che ricorda le vecchie fiabe ed i romanzi d’altri tempi in cui l’autore non solo racconta una storia, ma accompagna il lettore attraverso di essa.
La storia ha per protagonista una bambina e anche il lettore si sente tale nel momento in cui, con amorevole tenerezza, l’autore spiega il significato delle parole, interviene raccontando brevi episodi della propria vita personale oppure, semplicemente, facendo una chiosa agli eventi; proprio come ho visto fare in altri romanzi fantastici come quelli di Lemony Snicket o Holly Black.
E’ inconsueto trovare, anche in Italia, uno stile come questo ed è, soprattutto, inconsueto trovare un romanzo che tratti un tema delicato e misterioso – quale è quello della nascita e della morte – attraverso immagini e parole colme di toni fiabeschi ed evocativi.
Sebbene ogni lettore possa trovare una differente chiave di lettura di quest’opera, dal mio punto di vista, si tratta di una metafora della genesi della vita.
Utilizzo di proposito queste parole e spero di non rivelare troppo del contenuto della storia, perché la bambina con il basco azzurro altri non è che una delle possibilità in cui una vita potrebbe incarnarsi.
Per poterlo fare, però, questa vita deve affrontare una pletora di pericoli che implicheranno anche il sacrificio della persona che più al mondo le vuole bene, la Dama Bianca.
Il romanzo è una storia di amore, quell’amore universale per tutto ciò che c’è di buono e bello a questo mondo e che spinge gli esseri umani ad andare avanti nonostante qualunque avversità.
Consiglio vivamente il libro a tutti, perché è scritto bene, perché è breve ma completo, perché ci porta in un universo in cui raramente abbiamo indugiato e fa tutto questo con leggerezza e facilità senza mai sfociare in approssimazione o banalità.

Titolo e autore: La bambina con il basco azzurro, Daniele Nicastro
Editore e anno: Runde Taarn Edizioni, 2011
ISBN: 9788861201330

Archivi

  • luglio 2017
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • settembre 2014
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • Maggio 2014
  • aprile 2014
  • marzo 2014
  • febbraio 2014
  • gennaio 2014
  • dicembre 2013
  • ottobre 2013
  • settembre 2013
  • giugno 2013
  • aprile 2013
  • marzo 2013
  • febbraio 2013
  • gennaio 2013
  • dicembre 2012
  • novembre 2012
  • ottobre 2012
  • settembre 2012
  • agosto 2012
  • luglio 2012

Categorie

  • Articoli
  • Graphic Novel
  • Interviste agli autori
  • Recensioni a richiesta
  • Recensioni fantascienza
  • Recensioni fantastico
  • Recensioni fantasy
  • Recensioni horror
  • Recensioni libri per ragazzi
  • Recensioni steampunk
  • Recensioni urban fantasy
  • Senza categoria
  • Work in progress

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • Flusso di pubblicazione
  • Feed dei commenti
  • WordPress.com

Articoli recenti

  • Marlene in the sky di Gianluca Morozzi
  • Caos a Qasrabad di Eugenio Saguatti
  • Roma città morta – Diario di un’apocalisse di Luca Marengo e Giacomo Keison Bevilacqua
  • Cuori di Carta – Elisa Puricelli Guerra
  • Il muro di luce – Emiliano Grisostolo

Enter your email address to follow this blog and receive notifications of new posts by email.

Unisciti ad altri 668 follower

Blog su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • La Nicchia
    • Segui assieme ad altri 668 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • La Nicchia
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...